mercoledì 3 ottobre 2018

INIZIA IL SINODO DEI GIOVANI: GUARDARLI E ASCOLTARLI

§ Per me è difficile: non li vedo e se li vedo non parlano...per te? Due educatori scrivono:

* La frase che sento più spesso nei convegni e nelle occasioni in cui si parla dei giovani è: " Però c'è del buono". In una lettura generalmente negativa (come la mia, dEgidio): sono incostanti, fragili, sregolati, bruciano le tappe, incapaci di assumesi responsabilità...si indicano segni positivi: " c'è del buono" E' lo sguardo di Dio creatore che vide che era una cosa molto buona? ( don Sergio)

* Non si può stare con loro senza cambiare qualche cosa di noi. Forse vediamo caos, vita un po' disordinata, tanti interessi, poca stabilità, ma in fondo la redenzione è proprio un risalire all'ordine una progressiva scoperta della propria originalità facendo tesoro di sbandamenti e cadute...
Oggi non possiamo più immaginare l'educazione come una via retta, un percorso lineare in cui al  ragazzo/a sono tolte le possibili esperienze negative...( sr Alessandra)

* Devo dire che quotidianamente incontro ragazzi/e molto realisti, pronti ad abbandonare le proprie aree di conforto appena c'è il presentimento di una maggiore libertà, di crescita. Li vediamo "instabili" nella vita sociale, negli affetti, senza saper cogliere l'implicito bisogno di esodo, di liberazione...Dobbiamo chiederci: le nostre sono comunità educanti a una esperienza di fede o a fare  gite in qualche santuario o vacanze in montagna, al mare, e a dire qualche preghiera? (don Egidio)


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