mercoledì 2 novembre 2022

da " TRATTATO SULLA MORTE " di sant'AMBROGIO

 * Dobbiamo riconoscere che anche la morte può essere un guadagno e la vita un castigo.            Anche san Paolo dice: " Per me vivere è Cristo e morire un guadagno "(Fil 1,21)                          E come ci si può trasformare completamente nel Cristo, che è spirito di vita, se non dopo la morte corporale ? Esercitiamoci, perciò, quotidianamente a morire ed esercitiamo in noi una sincera disponibilità alla morte. Sarà per l'anima un utile allenamento a vincere le cupidigie...

* A dire il vero la morte non era insita nella natura, ma divenne connaturale solo dopo.            Dio infatti non ha stabilito la morte da principio, ma la diede come rimedio. Fu per la condanna del primo peccato che cominciò la condizione miseranda del genere umano, nella fatica continua fra dolori e avversità; ma si doveva porre fine a questi mali...

* L'anima nostra dovrà uscire dalle strettezze di questa vita e muoversi verso l' eterno!...               Arrivarvi è proprio dei santi. Là canteremo a Dio quella lode, come dice la lettura profetica, che canteranno i celesti suonatori: " Grandi  e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente, giustie, veraci le tue vie o Re delle genti! Vedrranno e si prosteranno davanti a Te" (Ap 15,3)...

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