lunedì 21 gennaio 2013

IL SIGNOR G

Sai certamente che " Il Signor G " è Giorgio Gaber. In questi giorni ne scrivono e parlano a dieci anni dalla sua morte. Ho anche avuto occasione di conoscerlo e sono riuscito a partecipare al suo funerale nel santuario di Chiaravalle alla periferia di Milano. Ti scrivo alcuni pensieri tra le sue canzoni che, a volte, risento anche se non riesco a memorizzare...le parole.
   
La libertà...non è stare sopra un albero - non è neanche avere una opinione - la libertà non è uno spazio libero - libertà è partecipazione.

     L'appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme - non è il conforto di un normale volere bene. L'appartenenza è avere gli altri dentro di sé...Sarei certo di cambiare la mia  vita, se potessi cominciare a dire noi.

Qualcuno era comunista ...per moda, per principio...perché sognava una libertà diversa da quella americana...per desiderio di condividere le cose...la vita...aveva in sé la personale fatica quotidiana e il desiderio di spiccare ul volo, come un gabbiano, per cambiare la vita......ora è inserito nello squallore del proprio quotidiano senza nemmeno l'intenzione del volo...il sogno si è rattrappito...

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