* Fratelli e sorelle, ci rivolgiamo a voi con grande affetto...viviamo una fase complessa della storia mondiale che può anche essere letta come rottura con il passato, per avere un disegno nuovo, più umano sul futuro " Perchè peggio di questa crisi (aveva detto il Papa a Pentecoste) c'è solo il dramma di sprecarla chiudendoci in noi stessi."
* La crisi sanitaria mondiale evidenzia che siamo un'unica grande famiglia. Va quindi rifiutata la logica del " si salvi chi può " perchè scriveva sempre il Papa nell' enciclica: "Fratelli tutti" si tradurrà nel " tutti contro tutti...Vorremmo che questo tempo difficile che porta segni profondi di ferite ma anche di guarigioni, fosse soprattutto un tempo di preghiera...magari anche come professione di fede dice:" Tu sei la resurrezione e la vita, chiunque vive e crede in Te non morrà in eterno " (Gv 11,25-26)
* Anche le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza: questo però non deve scoraggiarci anche nei limiti posti alla celebrazione della Messa ma...le tristezze possono diventare una opportunità per accrescere e qualificare i momenti di preghiera famigliare e perciò la serenità delle famiglie...
* Continua la lettera dei Vescovi...Ad ogni cristiano chiediamo anche un rinnovato impegno a favore nella società dove è chiamato a operare. " Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Rm 12,12). Questo è il nostro contributo di cattolici in questa società ferita ma desiderosa di rinascere. L'unico tesoro non destinato a perire è Cristo Risorto, il suo Amore.
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