Ho già sentito troppe persone parlare, soffrendo, per questa crisi e per questi tentativi di venirne fuori: è l'ultimo atto, altrimenti il fallimento dell'Italia, come in Grecia...
Oggi in sant'Ambrogio, per una consuetudine iniziata da Montini, il Vescovo di Milano nel "Discorso alla città" ne ha parlato in questi termini (trascrivo alcune espressioni) .
* La crisi del momento presente chiede di essere letta e interpretata in termini
di travaglio e di transizione...il travaglio del parto esige però dalla donna
l'impegno di tutta la sua energia umana...
* Anche noi cittadini immersi nella crisi economica e finanziaria siamo impegnati a
metterci in gioco, impegnando tutta la nostra energia personale e comunitaria...
La sofferenza che sentiamo nasce dal fatto che si è staccata l'economia e la finanza dalla vita intesa in tutta la sua totalità: siamo trattati come cose, come pezzi del mercato e della finanzia (così, per quel poco che sono in grado,capisco io) e non come persone.
* Dalla crisi si esce solo insieme, ristabilendo la fiducia vicendevole tenendo conto
che un approccio solo individualistico non rende ragione dell'esperienza umana
che è comunitaria nel suo svolgersi...
* Non basta la competenza fatta di calcolo e di esperimento...occorre anche un serio
ripensamento della ragione sia economica che politica del nostro agire
...ripartire per ricostruire un'idea di famiglia, di vicinato, di città, di paese,
di Europa, di una umanità intera che riconosca questo dato di esperienza:
siamo nati per essere insieme, solo insieme si costruisce.
E' necessario comunque in contributo di tutti per uscire da questa crisi...
Il discorso era molto più lungo, ho scelto questi pensieri per riflettere insieme
Per chi fosse interessato all'argomento del post segnalo un'intervista di Oscar Giannino al cardinal Scola:
RispondiEliminahttp://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=politica-mercato-chiesa-nove-scola-milano-responsabilita-guida-crisi