lunedì 3 luglio 2017

DIDIMO O UCCIO O TOMMASO

* Mi piace chiamarlo Uccio quasi fosse un ragazzino che si divertiva a pescare. Aveva visto questo gruppo di amici, pescastori come i loro padri, che i fermavano a parlare con un tale che diceva parole inusuali come  misericordia  e un giorno aveva fatto fare una pesca sovrabbondante...
Aveva chiesto ad alcuni di seguirlo e lo seguirono. Anche Uccio si mise con loro...

* Era affascinato dalle parole e dalle proposte che Gesù  faceva e gli camminava vicino per non perdere una parola, una proposta...Ma si accorgeva che il Maestro non era capito, nonostante i miracoli che faceva e che cresceva nei capi del popolo il desiderio di trovare motivi per eliminarlo. Dopo la morte di Lazzaro, crescendo il malumore con coraggio disse." Andiamo anche noi a morire con lui!..."

* Ma era un uomo concreto e quando dopo la passione e la morte gli dissero che Gesù era risorto, non volle credere e disse :"... Se non metto le mie dita nelle sue piaghe, non crederò!" Era un uomo concreto, ma quando Gesù apparve, so nascose. Gesù lo chiamò;" Guarda le mie mani, stendi la tua mano e mettila nel mio costato..."

Penso che la conclusione di Gesù valga per me, per tutti:" non essere incredulo ma...credente

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