martedì 2 novembre 2021

FRATELLI TUTTI: RICORDANDO I DEFUNTI

 * Ho il vago ricordo di un 2 Novembre:una mattina portarono anche me al cimitero: ero piccola, non capivo tutti quei volti sconosciuti...a otto anni la sepoltura di mia sorella: la morte è uno strappo nella carne, vieni abbandonata, e davanti alla lapide nessun segnale, un muro impenetrabile. A venti anni però le città del silenzio cominciarono ad affascinarmi, quante storie potrebbero raccontare questi volti... 

* Quest'anno sono tornata nei cimiteri perchè sono morti degli amici ancora giovani.Vedevo campi pieni di tombe appena coperti di terra, a volte senza nemmeno una croce...Col Covid si usano le russpe per coprire le fosse: troppi erano i morti! Lo spettacolo di una ruspa che copre la bara di un amico ti spiazza nei ricordi, per sempre! Ti senti come la terra nera che cade nella fossa: terra sempliemente, non è questo che siamo chiamati a diventare con il nostro corpo?...

* Ma questa è solo l'apparenza della morte: dietro c'è tutt'altro. Bellissimo, credo. Mi strazia la morte di una persona cara...Ma come vorrei accompagnarla, solo per dare un'occhiata. Forse non avrei più paura di quella barriera insormontabile, se vedessi che oltre c'è vita: un'altra vita, in Cristo. Vita vera, vita che non muore - come un grande fiune dalla generosa inesauribile sorgente...

= Pensieri tratti dal ricordo di Marina Corradi su "Avvenire"...E tu? scrivi un tu pensiero,per te! =

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