- E' di essere costretto a vivere tutti i passi della mia esistenza dentro la prigionia di un orizzonte, il mio destino, sul quale una grande incognita incombe: quale è il mio destino? Come raggiungerlo?
- Se la mia ragione giunge a cogliere l'esistenza di un vertice, un principio, un incognita dell'origine del mio esistere, dal mio primo palpito, sconosciuto anche da mia mamma...più non posso andare ! Dovrei obbedire a qualcosa di cui intuisco l'esistenza, anzi la presenza, ma che non vedo...
- Come posso arrivare a dire: egli non è così o egli è così?...
Uno dei "fascicoli più interessanti, per chi ragiona, il cui contenuto cercavo di proporre quando insegnavo al liceo e che continuo a "usare" con chi vuole ragionare è " All'origine della pretesa cristiana".
E' la pretesa di chi dice. " Io sono la via, la verità, la vita..." E' la pretesa di Gesù!
Per te è una pretesa o hai sperimentato che è vero ? Io ho provato: è vero! E il mio "destino" è certo!
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