* Dopo il dramma e lo sgomento di questi giorni, occorre capire la responsabilità e ritrovare lo sguardo giusto. Non è semplice. Ecco alcune testimonianze:
+ Il sacerdote: in ascolto di Dio..lasciamo che Lui ci accarezzi, fasci le ferite...abbandoniamoci...
+ Lo scrittore: Superba e infelice. quella città "costruita in costa"...
+ Il missionario: Il ponte spezzato? E' una metafora della nostra società: va ricostruito il ponte delle coscienze spezzate o separate o dimentiche del da dove si viene?
+ Il sociologo: Tutti i disastri "irreparabili": non accusare ma essere il buon samaritano: si prese cura
+ Il poeta: La morte arriva improvvisa attraverso una malattia una disgrazia, una violenza.
Anche a Genova è arrivata all'improvviso
e immediatamente l'incredulità mi ha preso ed è diventata terrore.
Penso subito al dolore senza fine dei famigliari e mi unisco a loro.
Solo il silenzio dovrebbe avvolgerlo non ne parole nè le urla.
Solo nel silenzio la saggezza può ricercare le cause di quanto è successo,
la verità che già ora pesa sui responsabili.
La morte è il momento più alto della vita e non può essere strumentalizzato.
Solo piangere con chi piange, oggi, ha senso. (Ernesto Olivero)
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