domenica 17 maggio 2015

MARIA E LA SPADA DEL DOLORE

" Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore" racconta Luca, ma anche qui Maria è presente ma non è nominata.

   Questo Tempio era "vuoto" si può dire da quando era scomparsa l'Arca della Alleanza. La venuta del Figlio di Dio viene a ricolmare il Tempio.
   Lo Spirito santo "avverte" Simeone e Anna, due anziani rappresentanti  del "piccolo resto" dei poveri di Israele che attendevano il Messia: Simeone prende Gesù fra le braccia e Maria lo lascia al vegliardo che riconosce in lui il Salvatore.
   Dopo Elisabetta, Maria stessa nel Magnificat, dopo Zaccaria, anche Simeone profetizza.
"...lasciami morire, Signore,i miei occhi hanno visto la tua salvezza, Gesù, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele."
   Maria si stupisce della luminosa profezia di Simeone ma sente anche dire:
"Egli è qui ...segno di contraddizione perché siano svelati i  pensieri di molti cuori. 
E anche a te una spada trafiggerà l'anima."

E' duro "vivere" con questa spada nello spirito. "Quando?" è la domanda che di solito trafigge il nostro cuore quando ci viene prospettata qualche difficoltà grave.
Cosa più grave di questa per una giovane madre?



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