Tempo è di tornare poveri è un invito che fa paura perchè non posso fare a meno,
così penso, di tante cose che ho e non mi bastano mai...
per ritrovare il sapore del pane, adesso ho il sapore del miele sul biscotto o la
briosce e della spalmata di marmellata...e il pane che avanza, a volte,si butta...
per reggere alla luce del sole ...che attenuo con occhiali scuri montati all'ultima
stagione estiva...
per varcare sereni la notte...pieni di gratitudine per un giorno che mi è stato donato...
abbandonato alla Misericodia per l'amore che non ho dato...
e cantare la sete della cerva che anela ai corsi dell acque come io all'incontro
definitivo con la luce...
E la gente, l'umile gente abbia ancora chi l'ascolta...anch'io vorrei ascoltare e
e essere ascoltato...
e trovino udienza le preghiere. E' la speranza che si abbandona a Te, Padre mio...
...fa di me ciò che ti piace...
E non chiedere nulla.
Mi è venuto di commentare, chiosare, così questa poesia di padre Davide Turoldo, che oggi ho ritrovata per caso, sfogliando un libro.
Che ne dici?
Nessun commento:
Posta un commento