Pensando a Simone un ragazzo di 21 anni che si è suicidato una settimana fa, non importa se fosse etero o gay, italiano o straniero, mi sono fermato su alcune considerazioni:
* se il mondo è un ospedale da campo, come detto Francesco sempre ricco di immagini, non bastano i recinti o le tende
* se c'è l'omofobia, se ci sono famiglie infrante, disoccupazione, frustrazioni, malattie incurabili...non bastano le leggi approvate a maggioranza o all'unanimità...
Occorrono persone che si accorgano di chi passa accanto, che siano "piccole matite di Dio", magari spuntate, ma che sappiano scrivere con dolcezza nel cuore di chi è ferito, triste, lontano, deluso, solo, addolorato...una parola di speranza.
Sono nella società capace di questa parola perché prima, io, mi faccio grido verso Dio e lo ascolto che dice: " Beati voi che ora piangete..." e mi educo e cerco di educare (genitori, adulti ci siete?) ad essere come chi si accorge che il mondo è un ospedale da campo che ha bisogno di chi curi le ferite ?
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