* Raramente mi inoltro in un supermercato,dei centrri commerciali.Entro e resto quasi spaventata dalla quantitò di roba. Da mangiare: pendono dal soffitto lauti prosciutti, negli scaffali centinaia di panettoni in saldo, e file di bottiglie di spumante, salsa e pasta, tanta pasta da sfamare un esercito. La frutta poi: piramidi di mandarini e fragole arrivate dal Marocco, e tanti cibi freschi...troveranno acquirenti prima della data di scadenza?...
* Il ben di Dio, avrebbero detto i miei nonni. Ma, mi pare troppo: sovrabbondante, schiacciante. E mi mette questa senzazione di spreco, come un' ansia. Quasi assistessi e fossi complice di una in giustizia. Un'inquietudine addosso, come davanti a qualche cosa di sbagliato. La voglia di fare la spesa mi passa, arrivo alla cassa con 4 cose nel carrello...
* Davanti c'è la coda, carrelli traboccanti come se si facesse scorta per una carestia imminente. Roba, roba. Penso a mi padre quando da bambina stavo buttando una pera troppo matura, e risento la sua voce pacata: " Quella pera, sul Don e la saremmo divisi in quattro". Solo questo:e io mi sono fermata, il frutto in mano, come se stessi compiendo un scacrilegio...
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