martedì 17 gennaio 2012

SANNO QUELLO CHE FANNO?

" Sul concetto di volto nel Figlio di Dio" (scritto in maiuscolo ) ne ho lette alcune.
E' uno spettacolo che si svolgerà al teatro Parenti in Milano.
A quanto di legge è un spettacolo con volgarità e quindi bestemmie sul "Volto di Cristo"
che fa da sfondo al palco. Leggo reazioni anche da parte di Scola ( adesso si scrive così, semplicemente, non Sua Emza. il Card...) e di Negri ( Sua Ecc.za Mons...).
     Mi stupiscono positivamente gli interventi ,contro questo spettacol,  fatti da molte associazioni cattoliche dette dai giornali tradizionaliste come a dire "culturalmente arretrate" , scientificamente incompetenti...bacipile ecc..
      La CEI deve intervenire pubblicamente ?  Farebbe bene a farlo, anche se il regista 
      un certo Castellucci, sta reagendo duramente.
     Se non ora quando?
Voglio condividere con un mio amico che scrive " Profanare il santo Volto è come profanare il santo Nome" un volto, un nome, ancora una volta consegnato alla violenza degli uomini, insultato,percosso, avvilito...
     Lo guarderò ancora una volta questo santo volto nel Crocefisso e nel Risorto che
     sono nella mia chiesa, con il desiderio, che penso di tutti i cristiani e di tutte le
     persone ragionevoli, di accarezzarLo e di darGli un bacio perchè ancora una volta
     perdoni loro " perchè non sanno quello che fanno!"
Sei d'accordo?

1 commento:

  1. Sono d'accordo con Lei. Io credo che ci siano tanti spunti per poter mettere in scena uno spettacolo teatrale, tante idee volendo, anche provocatorie (senza mai eccedere ovviamente nel cattivo gusto). Vorrei capire per quale motivo bisogna essere provocatori contro Gesu', per quale motivo lapidarlo e crocifiggerlo un'altra volta mettendo in scena uno spettacolo del genere... Ricordo ancora un suo intervento di sabato ( ah dimenticavo, la ringrazio ancora è stata davvero una serata importante per me) durante l'incontro: "la vita non ha senso se non si guarda al croficisso". E' stata la frase chiave di quella serata. Grazie ancora.

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