venerdì 17 maggio 2013

LE GIOIE E LE SPERANZE

" Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell'umanità di oggi, dei poveri e soprattutto di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano, che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità...si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con tutta la sua storia."

Sono le parole iniziali , in latino "Gaudium et spes ", del  documento " La Chiesa nel mondo contemporaneo" approvato dal Concilio Ecumenica Vaticano II° il 7 Dicembre 1965. Ne abbiamo parlato in un incontro ieri sera.

Io sono tra i discepoli di Cristo che "soffrono" , anche se la parola supera la realtà per la mia meschinità, perché vorrei sentire parlare qualcuno che vive la Comunità di Cristo (Chiesa e parrocchia) di queste realtà.
Adesso sento Francesco che ha proprio cominciato così  e che in tutte Udienze almeno, ci invita ricordare i poveri e i sofferenti. Ieri ha detto che il denaro e le finanze devono servire all'umanità  (non ne ho visto accenno sui quotidiani e in TV)... l'altro ieri invece che "dobbiamo essere costruttori di ponti e non di muri per annunziare il Vangelo senza condannare nessuno".

Ecco, non so se capisci, non è che condanno ma mi interrogo e sono perplesso...

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