lunedì 16 aprile 2018

...E UNO DEI DUE...

* Non sappiamo chi dei due di Emmus pone la domanda: "Tu solo...trovandoti a Gerusalemme, non hai saputo?" Era già iniziata la nuova Pasqua...e il parlare è accorgerci che c'è qualcuno fuori di noi...un incontro. Chi non vive il nostro male è un estraneo anche se parla la nostra lingua  o prega inginocchiato accanto a noi...

* Perchè Cristo sia nostro, lo vogliamo sul nostro piano di passione e di odio, di giustizia e ingiustizia...vogliamo comprometterlo, se no il suo silenzio ci pare mostruosa indifferenza, il suo silenzio confrontato con il nostro grido, sembra una connivenza con chi ci fa star male...A volte, come il cieco di Gerico o il lebbroso, non ti vedo Signore, ma mi avvicino, ma grido fino a te. "Abbi pietà di me!..."

* La strada del cieco e del lebbroso è la mia strada, e tu ci passi sempre, perchè sei venuto per me... Se sono sulla strada è perchè sto male...Cerco la tua faccia...Non voglio vedere le faccie degli altri,..non le loro ragioni. Voglio vedere la tua faccia...

* E nel silenzio dell'attesa, un grido: " Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?" Signore, ti rendo grazie per questo grido. E' il grido di uno che vuole credere e si sente mancare la fede. Signore ti domando solo di non gettare il mio grido, nei momenti bui della mia vita...

§ Mi sento in sintonia con il buio dei due di Emmaus e la voce, sulla strada, di una sconosciuto...

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