mercoledì 21 dicembre 2011

LA PRIMA GENERAZIONE INCREDULA

Ho scritto un pro - memoria a giovani che sono nel gruppo Agape su face - book e sto pensando che nessuno o solo uno o due  darà un segnale, non dico di risposta ma semplicemente : "letto!" Non chiedo un grazie!
     Sto pensando ogni tanto a come fare per riuscire a parlare con i giovani partendo
     da quello che pensano loro: non so se pensano, so che non li sento parlare dei
     problemi della vita e spero che ne parlino tra loro.
Il libro che ho davanti titola: " La prima generazione incredula" e però pare che solo il 15% degli italiani riconosca di essere "anziano"...allora increduli non sono le persone sotto ventitrè anni, ma i loro padri?
Io lo penso: non c'è un "grembo adulto" portante.
     In verità mi stupisce anche il fatto delle migliaia di giovani che riempiono le piazze
     per qualche manifestazione "cattolica" ( vedi GMG ) e però le celebrazioni della
     Domenica sono partecipate da pochi, pochissimi.
Rimane il fatto che sui mass media si parla spesso dei giovani e dei loro problemi:
ma quali? La casa? il lavoro? il sesso? il divertimento?
Ma se questi problemi non sono di una persona consapevole di un Destino, di cosa si parla? E' come giudicare la "manovra economica" partendo dal proprio portafoglio ma non guardando il "bene comune"
     Io non vedo bene la situazione: so che tutto è guidato da una Sapienza che non è la
     nostra ma non mi sembra, a breve termine, di intravedere...una "fioritura" !
Dai quaranta ai sessanta anni almeno è una generazione incredula: cosa possono "credere" i loro figli?
     Intanto aspetto una risposta da quelli dell'Agape. Pensi che arriverà?

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