Ho riletto due volte questa domanda che un giorno risuonò... sulla via di Damasco.
E' una domanda che generalmente parlando non ci si pone. Molto si parla ( adesso nemmeno più, si scrive abbreviando messaggini ed e-mail...) e si dicono parole anche molto importanti come la parola "amore", ( non si dice quasi più la parola "castità") ma non si parte dalla risposta alla domanda sulla mia identità: chi sono? chi sei ?
Solo se rispondi in modo esauriente a questa domanda puoi dire se un gesto, un
sentimento, una parola, sono bene o male: in rapporto al fine, a quello che sono,
che sei, in verità: tu, io, chi mi sta accanto...
Per questo " Dio è scomparso" . Ho visto un titolo simile sulla copertina di un libro, scritto da un giornalista impegnato nella Chiesa, proprio ieri. E' "scomparso"perchè non ti intessi di te, nulla ti è domanda e, quindi, ricerca di risposta. Tutto uguale, tutto ha lo stesso significato...
" Sono quel Gesù che tu perseguiti..."
...si sentì rispondere Paolo di Tarso sulla via di Damasco.
Oggi sento come "persecuzione" nel senso di "distruzione" della mia identità questa indifferenza !
Esagero ?
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