martedì 19 giugno 2018

ADRIANA ZARRI ( 1919-2010) SCRITTRICE INQUIETANTE

* Che orrendo nome: i morti. Non voglio usarlo più. Dirò: " quelli che sono stati con noi, quellli che abbiamo conoscito, amato..." Se ho fede sufficiente dirò: "quelli che aspettano la vita", ma morti no! E a te mamma dirò: " Mia amata..." ti chiamerò per nome con tutti i nomi che sa inventare l'amore...

* San Paolo parlava dei mortali quando diceva: " ...voi che siete risorti in Cristo..." Erano ancora in vita e li chiamava già risorti; la morte non li aveva ancora toccati e la resurrezione già vive in loro. Vita e morte non hanno confini così netti come sembra ai nostri occhi grossolani...Quand'è che finisce la notte? E quando comincia il giorno?

* Con Giobbe non hai saputo fare altro che umiliarlo, vantando la tua potenza: " Guarda tutto quello che ho fatto: i cieli e gli abissi..." D'accordo; ma se tu sai fare tanto, potresti fare anche molto meno,
come risanare una piaga?...

* Senti un suono, accanto al letto, come se fosse una fontana, al mattino...Che cosa era? Perchè piangeva quell'uomo accanto al suo letto?  Gli pareva di avere un fiume in mano...forse lo portava di là. Di là ci si può andare come su una barca...con una vela...bianca...Rimase con lo sguardo fermo...
La suorina si avvicinò: " Non ho il coraggio di chiudegli gli occhi..." "Li lasci aperti, guardano Dio"

§+§ Dal romanzo "Dodici lune" di Adriana Zarri. Narra la storia di uno scrittore che si rifugia in un paesino, in montagna, solo, ricostruendo momenti della sua vita...

Nessun commento:

Posta un commento