* Se ne parla magari per scacciarli dal "nostro" territorio (è nostro o lo abbiamo occupato... sparando come hanno fatto i nostri..."antenati" ?) e ne parla Seneca del quale si è inventata la conversione con san Paolo e santo per san Girolamo...Al contrario lo ritraggono uomo avido di potere, non alieno dal praticare l'usura e Agostino ne fa un campione di incoeranza (Città di Dio,6)
* Eppure Seneca ne "La vita felice", consapevole, invita a seguire non i suoi esempi ma i suoi precetti, e ha formulato insegnamenti di rara umanità e nobiltà, soprattutto in riferimento allo straniero. Partendo dal principio che ogni uomo/donna è cittadino del mondo, alla domanda " come dobbiamo comportarci con gli altri uomini/donne "? Seneca prescrive queste linee...
* " Porgere la mano al naufrago, indicare la via a chi si è smarrito, dividere il pane con l'affamato." Di fronte a questo triplice precetto enunciato da un pagano, ma in consonanza con il Vangelo, dovrebbeo riflettere e arrossire quei cattolici che, fedeli alla Messa domenicale, non si fanno alcun scrupolo di mostrare sia in pubblico che in privato insofferenza e ostilità verso gli immigrati.
§ Da: "Pensieri per il nostro tempo" di Ivano Dionigi. E' il mio pensiero, ovviamente! §
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