"Don Bosco che ride" è uno dei primi libri che mi ha regalato mia mamma ( ed.1942).
E' una raccolta di episodi simpatici che spesso fanno sorridere nei quali emerge la personalità di questo sacerdote che (1815-1888), in una società dominata dall'illuminismo e dall'anticlericalismo si fece sacerdote consapevole che " ...dir Messa significa cominciare a soffrire..."
Per la prima industrializzazione Torino era"invasa" centinaia di ragazzi immigrati che cercavano ogni lavoro possibile. Si dedicò soprattutto a raccoglierli e educarli offrendo ospitalità creando gli "oratori" e infilandosi in tutte le situazioni sociali e politiche per farsi aiutare.
Anche tanti credenti o no pensavano spesso che fosse matto, era conosciuto per le sue iniziative e consapevole della società ( un decreto del Re e del governo aveva abolito tutti gli ordini religiosi) disse in una intervista:"...le mie previsioni sono molto tristi ma non temo nulla...Dio salverà sempre la sua Chiesa."
Un anticlericale come G.L. Radice scriveva: " Don Bosco! Un grande che dovreste cercare di conoscere...creare un imponente movimenti di educazione ridando alla Chiesa il contatto con le masse popolari che era venuta perdendo...
Il segreto di don Bosco è lì: un' idea (di persona) avere un'idea vuol dire avere un'anima ! "
Quale "idea" ho di me, hai di te ?
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