lunedì 3 giugno 2019

IL PADRE NOSTRO DI FRANCESCO IN ROMANIA

* Quando diciamo la parola "Padre" non può stare senza dire "nostro" ma aiutaci a prendere sul serio la vita dei fratelli/sorelle e fare nostra la loro storia.
"A te che sei nei cieli "domandiamo quella concordia che in terra non abbiamo saputo custodire con tanti fratelli e sorelle che adesso sono nel tuo Regno dopo avere creduto, amato, sofferto.

* Anche noi vogliamo santificare il tuo nome, come hanno fatto loro, mettendolo al cento dei nostri interessi. Che sia il tuo nome e non il nostro, Signore, a muoverci e risveglirci nell'esercizio della carità, ma lodando per prima cosa il Tuo nome e poi riconoscerlo nelle persone che ci sono accanto.
Venga il tuo Regno: aiutaci a rinunciare alle comode sicurezze del potere, alle comode seduzioni della mondanità, alla vuora presunzione di crederci autosufficienti...

* Sia fatta la tua volontà,non la nostra. Abbiamo bisogno, Padre,di allargare gli orizzonti per non restringere nei nostri limiti la tua misericordiosa volontà salvifica che tutti vuole abbracciare.
Ogni giorno abbiamo bisogno di Lui, nostro pane quotidiano. E' il pane della vita che sfama ogni nostra solitudine, è il pane del servizio, per servirci a vicenda, è il pane della memoria per rinsaldare le nostre radici comuni col desiderio di essere pazienti coltivatori di comunione...semi di unità.

* Che i nostri debiti siano rimessi ci vuole coraggio percè al tempo stesso ci impegnamo a rimetter i debiti che gli altri hanno con noi e avere la forza di perdonare di cuore al  fratello/sorella  e camminare non accontentandoci del quieto vivere, e quando il male accovacciato alla porta del cuore ci indurrà a chiuderci in noi stessi e la tentazione di isolarci si farà più forte...facci trovare un fratello o sorella come sostegno accanto per avere il coraggio di dire assieme. "Padre nostro". Amen.

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