lunedì 9 gennaio 2012

IL CELLULARE

Quando ero giovane...( "andavi dove volevi...adesso invece..." mi direbbe qualche amico!) ricordo che il cellulare era il furgone che trasportava i detenuti.
Forse anche oggi.
      Ma...tutto cambia. Oggi puoi dire: " senti il cellulare!...passami il cellulare per 
     favore (!)...hai un cellulare nuovo?...ecc. ecc." e non c'entra niente con i detenuti.
I detenuti siamo noi  che non possiamo farne a meno...milioni di italiani hanno...due cellulari...persone che muoiono di fame con il cellulare ai piedi...dopo due kilometri di strada torni a casa se hai dimenticato il cellulare...è un "protesi" del nostro avambraccio.
     A volte però ti imprigiona e crea grossi guai!
Mi è capitato più di una volta di ascoltare "disperati" mariti o mogli , che hanno letto sul cellulare della propria o del proprio consorte espressioni affettuose o certo compromettenti dell'amante, senza nome o "firmati" con sigle e qualcuna addirittura con nome oltre che tanti baci caldi...per fermarmi qui!
      Drammi e lacrime e dolori e tristezze non facilmente placabili.
Cerco di aiutare a riprendere, sia pure con fatica, un dialogo...
Dentro di me, molto terra terra, mi dico: " Ma deficiente! ricordati del cellulare! Non lasciarlo per casa...calcella e ricorda eventualmente nella mente se ce l'hai!
Ma non devi comunque tradire!
      Altrimenti...cellulare per...gente da galera!
Non ti pare?

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