lunedì 16 marzo 2020

" FERMATEVI E SAPPIATE CHE IO SONO DIO " (riflessioni sull'oggi 1)

                    *  Considerazioni sulla nostra situazione in questo tempo di  coronavirus                                 da una lettera di p.Lepori superiore di alcuni Monasteri di clausura *

* La prima reazione che dobbiamo avere come Comunità monastiche e come cristiani credenti è quella di seguire le indicazioni delle autorità civili e ecclesiastica per una ordinata soluzione di questa epidemia. Chi accetta le regole e i comportamenti per difendersi dal contagio contribuisce a limitarlo anche per gli altri. Dovrebbe essere una regola di vita da osservare sempre; è lampante oggi la necessità che tutti siano solidali a tutti i livelli...

* A parte l'aspetto sanitario della situazione che cosa ci chiede questo momento drammatico rispetto alla nostra vocazione di monaci, sacerdoti e cristiani attraverso questa prova "universale" ? Che testimonianza siamo invitati a dare, che aiuto offrire a tutti i nostri fratelli e sorelle nel mondo? Forse il nostro primo compito è vivere questa circostanza dandole un senso. Il mondo si è fermato!   Forse non sapevamo più che cosa volesse dire fermarsi...

* Femarsi invece vuol dire ritrovare il presente, l'istante da vivere ora, la vera realtà di noi stessi della nostra vita...Noi viviamo il presente non il passato che non c'è più nè il futuro che non c'è ancora.
Dice il salmo 45 "Fermatevi! Sappiate che io sono Dio,...il Signore degli eserciti è con noi, nostro baluarco è il Dio di Giacobbe."  Dio ci chiede di fermarci: non ce lo impone...

* Vuole che ci fermamo come ci si ferma davanti ad una persona amata, alla tenerezza di un neonato, a un tramonto...Fermarci di fronte a Dio significa riconoscere che la sua presenza srempie l'istante e quindi soddisfa pienamente il nostro cuore, in qualsiasi circostanza o condizione ci troviamo...

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